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il ottobre 14 2007 20:18:46
A guardia delle coste dalla pirateria turca vennero edificate sul litorale di Licata numerose torri di avvistamento, dotate di guarnigione ed armate di pezzi d'artiglieria, che avevano il compito di segnalare di giorno col fumo e di notte con la fiamma l'avvistamento di velieri corsari, i cui equipaggi erano dediti a razziare tutto ciò che trovavano sulla loro strada, animali, viveri e persone per il mercato degli schiavi, assai fiorente nelle città del nord Africa. Le uniche torri superstiti sono quelle di Gaffe e di san Nicola.
La torre di Gaffe, di forma cilindrica, si erge, con struttura di muratura e pietrame, su un basamento scarpato sul ciglio del costone riccioso che domina la sottostante spiaggia della Ciotta. All'interno due ambienti voltati sono collegati da una scala ad andamento curvilineo, posta all'interno dello spessore murario. Un'altra scala a chiocciola conduce alla terrazza. Detta anche torre "del Grugno", nome del proprietario del feudo di Gaffe, data la sua particolare struttura potrebbe risalire al periodo aragonese. Si raggiunge dalla SS 115, bivio Torre di Gaffe. La sua conservazione è mediocre.
La torre di San Nicola, alta circa 10 metri e di forma ottagonale, è posta in contrada Mollaga su un rilievo arretrato rispetto alla linea di costa, ma dal quale si esercita un controllo visivo su un ampio settore, dalla spiaggia Mollarella allo scoglio di S. Nicola. Ha spigoli segnati da cantonali in pietra calcarea, il basamento pieno è lievemente scarpato e si conclude con una cornice sagomata. Per la sua particolare struttura rappresenta una eccezione nelle tipologie ricorrenti di torre costiera. L'interno è costituito da un unico vano a pianta centrale e volta con apertura centrale per l'accesso alla terrazza. La sua costruzione risale alla prima metà del '500. Lo stato di conservazione è cattivo. Vi si arriva a piedi da una diramazione in contrada Poliscia della litoranea Licata-Torre di Gaffe.
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