DOPO 35 ANNI LA VEDETTA CHIUDE
DAL 1861, NESSUN’ALTRA INIZIATIVA EDITORIALE È DURATA PER COSÌ LUNGO TEMPO. I NUOVI MEDIA HANNO STRAVOLTO L’INFORMAZIONE E LE POSTE LUCRANO SULLA STAMPA MINORE. LICATA È STATA UNA MATRIGNA AVARA VERSO UN PERIODICO CHE HA INFORMATO, PROMOSSO LA CULTURA E LA CONOSCENZA DELLA STORIA LOCALE, APPREZZATO OLTRE STRETTO, PALESTRA DI FORMAZIONE DI MOLTI GIORNALISTI E PUBBLICISTI
di Calogero Carità
Cari lettori, questo è il mio ultimo editoriale e l’ultimo numero de La Vedetta che firmo licenziandolo per la stampa. Con mio fratello Angelo, che è condirettore di questo mensile e nel contempo il responsabile della redazione e della stampa, abbiamo deciso, dopo a lungo riflettere e non in modo indolore, di sospendere la pubblicazione de La Vedetta. Ci fermiamo dopo trentacinque anni di puntuale ed ininterrotta attività. Mai a Licata altra iniziativa editoriale dal 1861, ossia dall’unità d’Italia, è durata così a lungo. Molti giornali locali hanno vissuto al massimo per tre-quattro anni, altri sono passati con qualche numero come una meteora, altri ancora sono usciti con una serie di numeri unici e sempre con una testata diversa. Noi, dal 1982, data della registrazione della testata al Tribunale di Agrigento, non abbiamo mai mancato ad un appuntamento in edicola e siamo riusciti a fare di questo mensile l’unica voce di collegamento con i nostri concittadini migrati nelle varie regioni del nostro Paese e con i nostri emigranti, in molti paesi dell’Ue, negli Usa e in Australia, grazie ad una fittissima rete di abbonamenti. Finché i media (internet, facebook, watsapp) non avevano preso possesso dell’informazione, la carta stampata, i quotidiani, i vari periodici locali dominavano il campo e devo dire che La Vedetta fu presto apprezzata e non solo localmente per la serietà e la completezza dell’informazione offerta. Era diventata il grillo parlante della nostra città, molta seguita ed attentamente letta dai vari politici, collezionata dagli abbonati e dai lettori, dalle biblioteche nazionali, dalla biblioteca regionale, da molte biblioteche universitarie e dalla nostra biblioteca che non ha mai mancato di acquistarne un numero, raccogliendo e rilegando in volume le varie annate in modo da trasmetterle ai posteri.
Da quando i media si sono affermati è cambiato il modo di fare informazione e di cercar e di offrire le notizie in tempo reale. Un vero colpo inferto alla carta stampata e chi ha pagato di più è stata la cosiddetta stampa periodica minore, categoria a cui appartiene La Vedetta………………….
l'articolo a pagina 1 e 6 del giornale |