Ogni anno, sulle nostre coste, si consuma un rito barbaro, l’accensione di fuochi nella notte di Ferragosto, i cosiddetti falò, ai quali partecipano migliaia di persone per festeggiare non si sa bene che cosa. La conseguenza è che il giorno successivo gli arenili mostrano uno spettacolo indecoroso e non sono fruibili essendo cosparsi di carbone, bottiglie, cocci di vetro, rifiuti vari, cicche di sigaretta, chiodi etc.
Inutile dire che si tratta di una delle tante attività illegali tollerate (qualche divertimento al popolo lo si deve pur concedere!).
Chi organizza e partecipa ai falò contravviene sostanzialmente a due precise prescrizioni contenute nell’ordinanza sulla disciplina delle attività balneari emessa ogni anno dalla Capitaneria di Porto, il divieto di accendere fuochi e il divieto di lasciare rifiuti sugli arenili.
Ma il fatto più grave è che nessuna misura viene presa per prevenire e reprimere questa illecita usanza tribale dalle nefaste conseguenze, anzi gli organi incaricati di fare rispettare le leggi sulla balneazione si rendono indirettamente complici di tale scempio limitandosi a regolare l’enorme flusso veicolare notturno che gravita sulle arterie stradali, in prossimità degli accessi a mare. La Guardia Costiera spesso lamenta il fatto che non ha uomini a sufficienza per controllare le decine di chilometri di costa di sua competenza ma ha mai elevato una sola contravvenzione la notte di Ferragosto?
In uno Stato di diritto, le leggi in vigore dovrebbero essere rispettate sempre e comunque ma nella nostra città ciò non avviene perché sembra ci sia una repulsione quasi genetica all’osservanza dei doveri e, contestualmente, una tolleranza massima da chi è preposto a farli osservare.
Rispetto della legalità significa anche, per noi cittadini di non partecipare ai falò e per gli organi competenti di impedirne la realizzazione. Purtroppo prevedo che arderà ancora molta legna prima che ciò si possa concretizzare.
Caro grilloparlante, condivido il tuo sentimento di repulsione verso una notte dell'anno che trasforma le nostre spiagge in gironi danteschi, con musica ossessiva, luci delle pseudo-discoteche improvvisate sulla spiaggia che abbagliano nel buio, gente che si ubriaca, si droga, vomita. Quella che anni fa era la notte in cui pochi gruppi di amici si riunivano attorno ad una chitarra per il classico bagno di mezzanotte si è trasformata in una triste occasione di "commercio" che richiama gente di ogni tipo da altri paesi, che sistematicamente trasformano le spiagge in tendopoli (vedere Mollarella), oltre a violentare la sabbia dei nostri lidi come bene osservavi.
Da qualche anno, ahimé, io ed il mio gruppo di amici abbiamo rinunciato a chitarra e canti (chi riesce a suonare e cantare con quella musica assordante?).
In merito al rispetto della legalità, ieri ho assistito personalmente alla scena di tre pattuglie dei vigili urbani ed una dei carabinieri che facevano "sloggiare" ed elevavano multe a diverse roulotte che abusivamente si erano accampate nei pressi di una nostra spiaggia in occasione del Ferragosto. Che sia l'inizio di una serie di iniziative per limitare questo fenomeno? Lo spero, ma ne dubito!
Lo sgombero delle roulotte è solo una iniziativa isolata. Anche quest’anno, la notte di ferragosto, vedremo il solito film. File di auto in prossimità delle zone balneari, ingorghi, auto parcheggiate ovunque. E il giorno successivo il desolante spettacolo offerto dalle spiagge invase dai rifiuti che resteranno in bella mostra per qualche giorno in attesa che gli operai della Dedalo facciano il loro lavoro.
A tutto questo scempio “contribuirà” l’amministrazione comunale che impegnerà cento volontari per “garantire la sicurezza delle migliaia di persone che affolleranno le spiagge licatesi” invece di mandarli a casa visto che è vietato accendere fuochi, è vietato bivaccare sulla spiaggia, è vietato fare i bagni notturni…
L’assessore Attisano ha dichiarato che “E' importante divertirsi e stare in allegria, ma sempre nel rispetto della sicurezza, evitando inutili rischi per la propria e l'altrui incolumità”. E il rispetto della legge? Cos’è un optional?
Ahime ci risiamo: io dico ragazzi basta con questo proibizionismo, meglio andare con l´organizzazione, da trieste a trapani i faló sono sempre stati tradizione dell´italia del mare, e noi li dobbiamo vietare io sarei dell´idea di organizzare anziché vietare i divertimenti alle persone che portano soldi anche se pochi a dire il vero(devo ammettere per mia natura non mi e mai piaciuto questo faló e mai sono stato al mare 14/15 agosto) ho preferito fare altro, pero questo non mi impedisce di far divertire chi lo vuole con i faló: dunque io farei tutti i possedenti di autorizzatione di lidi in concomitanza con i volontari della protezione civile dopo i festeggiamenti organizzarsi per pulire le spiaggie e metterei un ingresso simbolico di 1 € (per quella notte) di contributo per tutti i frequentatori della notte del 14/15 agosto somma simbolica ed organizzazione, dare la possibilitá a chi vuole divertirsi di farlo nel rispetto dell´inclumitá e sopratutto nel rispetto degl´altri, perche credo che non bisogna essere cosi radicali e vietare il divertimento, anche se sempre lo ritengo offensio nei miei confronti in quando non frequento spiaggie per il faló sia la notte che dopo ferragosto, per il sottoscritto il 14 agosto finisce l´estate, Licata per natura lascia desiderare la parola organizzare, allora io dico proviamoci con nuove idee cerchiamo di dare degli impulsi alle persone di buona volontá. Grazie alla Vedetta che ci dá questa possibilitá di metterli in evidenza le nostre idee.
Non sono d’accordo. I falò sono vietati dalle ordinanze annuali emesse dalle Capitanerie di Porto e dal decreto n. 476/2007 dell’assessorato regionale territorio e ambiente. Chi organizza i falò è fuorilegge, chi non fa rispettare il divieto è complice di un delitto. Questa città è allo sbando proprio a causa dell’anarchia diffusa e della massima tolleranza praticata da chi è preposto alla vigilanza. Altro che proibizionismo! Licata è malata di troppo permissivismo (vedi mancato uso del casco, pescivendoli abusivi, posteggi in tripla fila, occupazione abusiva di suolo pubblico…).
La spiaggia è un bene naturale collettivo e a nessuno deve essere concesso di insozzarla in deroga alle più elementari norme di convivenza civile e a precise norme giuridiche. Se il 15 o il 16 mattina voglio andare in spiaggia pretendo che sia pulita e non che debba fare lo slalom tra resti di cenere, cumuli d’immondizia e cocci di vetro. La sera di ferragosto ci si può divertire ugualmente senza accendere fuochi, tutti i lidi organizzano serate con musica e intrattenimenti vari. Il 15 pomeriggio ho visto di tutto in spiaggia: un gazebo scassato, una fornacella rotta, un materasso sfondato e tanta immondizia. La voglia di divertimento di alcuni non può ledere il diritto di chi vuole trascorrere una giornata in una spiaggia pulita.
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