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Fiera di maggio |
grilloparlante
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Scritto il 29-04-2008 19:42 |
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Tra pochi giorni Licata sarà invasa da centinaia di bancarelle che per quattro giorni assedieranno i corsi principali della città. Da due anni è stato emanato un nuovo regolamento per mettere un po’ di ordine alla caotica situazione che si verifica ogni anno. Tra le novità, l’uso di stand espositivi al posto delle bancarelle “fai da te”, la zonizzazione dei settori merceologici, la priorità nell’assegnazione degli stand a chi espone prodotti tipici locali, artigianato, arte, enti e associazioni. Sembra che anche quest’anno il regolamento non sarà applicato e la fiera si svolgerà alla “vecchia maniera” cioè con la sostanziale riproposizione del mercato settimanale del giovedì. Il nuovo regolamento è stato avversato dai commercianti perché oltre al suolo pubblico dovrebbero pagare l’affitto degli stand messi a disposizione dal Comune.
In tempo di elezioni, è meglio non crearsi nemici, meglio evitare malcontenti, meglio fare come si è sempre fatto e demandare alla prossima amministrazione l’onere di far applicare il nuovo regolamento in occasione della fiera del 2009.
In tempo di elezioni tutto si ferma, tutto diventa immobile salvo la realizzazione di qualche iniziativa che possa servire ad aumentare i consensi come mettere qualche vaso di fiori nei pali della luce o tappare qualche buca in qualche strada… |
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RE: Fiera di maggio |
CiccioLaRosa
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Scritto il 29-04-2008 21:01 |
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Basta non andarci a votare e convincere più gente possibile, ai voglia di mettere piante.
Comunque sono tanti anni che non vado alle feste di Maggio, magari un giorno scendo e mi facciu zitu |
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RE: Fiera di maggio |
FuturAzione
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Scritto il 29-04-2008 22:10 |
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abitando nel cuore del centro storico,personalmente posso dire che sono giorni d'inferno,di caos,sporcizia,lerciume e chi piu' ne ha piu' ne metta.
di sacro non c'è nulla,solo un mercato del giovedi moltiplicato x 10. e' il simbolo dell'anarchia licatese.
che ci vuole a creare uno spazio fuori citta',un area fieristica dove metterci tutti questi mercanti e lasciare liberi i corsi e destinarli alla sacra festa,alle corse dei marinari,ecc
si e' mai pensato di pubblicizzare,questa festa fuori citta'? e poi parlano di turismo?
cmq prima eliminiamo questo caos,perche' e' insopportabile e' vergognoso |
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RE: Fiera di maggio |
PEPPE69
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Iscritto: 28.02.08 |
Scritto il 30-04-2008 00:20 |
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La fiera di maggio, così com'è adesso, non ha più senso.
Una volta arrivavano le bancarelle che vendevano merce che di solito non si trovava facilmente.
Ora a parte chiddru di seggi e u turruni, vedi le bancarelle del mercato del giovedì con le mutande, le scarpe.
Se viene quello che vende i formaggi e i passuluna e u baccalaru sembra proprio di essere al mercato.... |
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RE: Fiera di maggio |
strangerlicatese
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Iscritto: 27.04.08 |
Scritto il 30-04-2008 09:51 |
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anch'io abito nel pieno del centro storico e scendendo dalle scale della via Pontillo, tutti i giorni della festa di maggio mi trovo solo a litigare con chi occupa anche le ....chiamiamole..... vie di fuga, impedicono ad una persona di scendere dalla scala e a volte devi chiedere il permesso di pestarli per passare.perchü ti viene veramente la voglia di pestarli. Questa festa è oramai gestita malissimo, è vero non esistono piu' i forestieri di una volta, quelli che portavano le novità, quello che non si trovava normalmente tutto l'anno ed a prezzi convenientissimi. Le scarpe di varese, di gaeta erano aspettate da tutti quanti....Adesso è solo un'estensione del mercato del giovedi, con qualche forestiero di catania e palermo in piu'. Credo che si debba veramente puntare agli stand, a posti in cui si possa esporre merce locale, artigianale, come viene fatto in posti in cui le feste locali vengono viste come la possibilità di far conoscere i tuoi prodotti locali ai visitatori occasionali.
Invece da noi accade il contrario, vengono da fuori a portarci le solite cose che noi regolarmente compriamo a pochi euro per poi dimenticare di averli in armadio tanto ci appaiono brutti....dopo la festa. |
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RE: Fiera di maggio |
CiccioLaRosa
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Iscritto: 26.03.08 |
Scritto il 01-05-2008 09:31 |
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Peccato si sia ridotta così, io ho sempre comprato belle cose a prezzi stracciati, pur nutrendo perplessità sulla provenienza di quella merce.
Bello vedere licatesi mai visti in giro, gli odori delle salsicce, bancarelle di ogni tipo, ma se è ridotto come il mercato del giovedì, concordo sul fatto di fargli fare il salto di qualità e trasformare le bancarelle in stand con i prodotti di qualità licatesi.
Ecco, penso che, a questo punto, le feste di Maggio potrebbero trasformarsi in una SAGRA, cosa che a Licata manca. |
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RE: Fiera di maggio |
FuturAzione
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Iscritto: 16.12.07 |
Scritto il 01-05-2008 10:53 |
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manca poco all'invasione barbarica degli unni |
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RE: Fiera di maggio |
lorenzo sciascia
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Iscritto: 22.10.07 |
Scritto il 06-05-2008 17:34 |
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Ieri su MediterraneoSat ho visto un po di diretta della Festa di Sant'angelo, a parte la gente che dava l'assalto alla povera cronista che faceva salutare i parenti lontani, ho notato quelle belle mutande appese che facevano bella mostra di se su di una bancarella.
C'è qualcuno che me le può comprare se gli mando la misura.
Che schifo, chistu s'arruddicia a fera di Maggiu.
Ditemi che non c'era solo quello. |
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RE: Fiera di maggio |
grilloparlante
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Iscritto: 12.12.07 |
Scritto il 06-05-2008 19:35 |
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Mi ricordo, quand’ero bambino, che quando si doveva comprare qualcosa (oggetti e utensili per la casa o da lavoro, scarpe, etc.) si diceva “Pi festi i maggiu accattammu” e si attendeva pazientemente anche un anno per acquistare prodotti che a Licata non si trovavano o che costavano di più. Nelle bancarelle si trovava merce diversa e a buon prezzo rispetto a quella che vendevano i negozi locali, il prezzo si contrattava e si aspettava l’ultimo giorno per spuntare qualche sconto supplementare. C’erano alcune attrazioni da luna park tipo piccole giostre e il tiro al bersaglio. Non mancavano gli imbonitori come, ad esempio, i venditori di piatti che si mettevano “o cianu a funtana” oppure “o priatoriu”, i quali sbattendo “violentemente” la mercanzia su piani elastici per dimostrarne la solidità vendevano i loro prodotti mediante una sorta di asta al ribasso.
La fiera di maggio era indubbiamente diversa, aveva un altro fascino, ma diversi eravamo anche noi. Non c’era internet, ne la globalizzazione e tantomeno i centri commerciali dove si può trovare la stessa merce delle bancarelle a prezzi inferiori.
Nel corso degli anni le bancarelle sono lievitate sino alle attuali 350 (troppe!) comprendenti buona parte di quelle presenti nel mercato settimanale del giovedì. Contestualmente sono scomparse molte categorie merceologiche che attualmente annoverano soprattutto: scarpe, abbigliamento, oggettistica, mobili. Da anni si dibatte su un nuovo assetto della fiera e, come ho già detto, due anni fa è stato approvato un nuovo regolamento che rimane inapplicato.
A mio avviso bisognerebbe ridurre le bancarelle impegnando solo il Corso Roma e il Corso Umberto sino al “Purgatorio”, lasciando libero Corso Filippo Re Capriata, Piano Fontana, Corso Serrovira, Piazza Linares, Rettifilo Garibaldi. Dare la priorità, come prevede il nuovo regolamento, alla vendita di prodotti tipici locali, artigianato, arte e, infine, solo se rimane spazio, dare la possibilità ai mercatisti del giovedì di esporre le loro mutande.
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RE: Fiera di maggio |
CiccioLaRosa
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Iscritto: 26.03.08 |
Scritto il 06-05-2008 19:50 |
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Mi chiedo: ma i produttori di vino o prodotti di qualità, licatesi e non, ma un minimo di pressione non la fanno per trasformare queste feste in una sagra con prodotti di qualità?
Dovrebbero essere loro i primi a promuovere un'iniziativa del genere.
Che so, una sagra del melone, del pesce, du cani chi curri, non lo so, però qualunque cosa che trasformi le feste di maggio in qualcosa di qualità, è questo su cui Licata deve puntare, ovvero essere un centro qualitativo della cultura e della gastronomia siciliana. |
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RE: Fiera di maggio |
grilloparlante
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Iscritto: 12.12.07 |
Scritto il 06-05-2008 21:10 |
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Qualcosa, in estate, ogni tanto si fa, ma restano episodi isolati che durano al massimo due edizioni. Se non ricordo male si sono fatte la sagra del melone cantalupo, la sagra del tonno, la sagra del pesce. Ma sono iniziative che non vivono di vita propria essendo sempre legate al finanziamento del politico di turno e alla buona volontà degli organizzatori. Altrove, invece, le sagre durano nel tempo. Dovremmo prendere esempio da quei paesi in cui le sagre si organizzano da diversi anni. Per restare in provincia di Agrigento, ricordo la sagra della pesca di Bivona (24esima), la sagra del formaggio di S. Stefano di Quisquina (14esima), la sagra della ricotta di Sant’Angelo Muxaro (50esima edizione!). |
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RE: Fiera di maggio |
CiccioLaRosa
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Scritto il 06-05-2008 21:46 |
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Esatto, intendevo proprio questo, magari aggiungo la sagra del carciofo di Cerda, anche questa storica.
I produttori locali potrebbero scatenarsi nel produrre prodotti dal cantalupo e da lì far partire un vera e propria sagra, che si potrebbe benissimo associare alle ormai anonime feste di maggio.
Se si aspetta quel gruppo di incompetenti dei politici, stanno freschi, che si cerchino degli sponsor, anche da fuori, e la facciano loro la sagra, sono imprenditori, quindi che abbiano un minimo di spirito di iniziativa piuttosto che aspettare i regali di Babbo Natale. |
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RE: Fiera di maggio |
FuturAzione
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Iscritto: 16.12.07 |
Scritto il 07-05-2008 23:51 |
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perfino a niscemi e' in corso una sagra del carciofo,dove richiama molta gente da fuori ed ahime' sara' migliorato anno dopo anno,visto che tralaltro e' molto pubblicizzato.
nel ragusano c'è un oceano di sagre dove tralaltro riqualificano quegli antichi casali,palazzi e tante altre strutture antiche e rurali e qui mi riallaccio al turismo di qualita'.
a donnalucata,fino alla scorsa settimana sono stato alla sagra della seppia e del pesce spada,anche qui tantissima gente della provincia e della val di noto e calatino.
qui abbiamo tantissime ricchezze e tanti bei posti da valorizzare ed i nostri politicanti non fanno nulla x valorizzare e pubblicizzare fuori i nostri prodotti,gente priva di idee e sottomessi alle bacchette dei governanti agrigentini.
una volta c'era la sagra del cantalupo,tutte le sagre del pesce in estate,che fine hanno fatto?
nessuno che pubblicizza fuori provincia e fuori licata la festa di sant'angelo,forse si vergognano nel far vedere che si tratta di un mercato rionale che vinna sulu mutanni e robi vari?ma perche' così tanto squallore e' menefreghismo?
Modificato da FuturAzione il 07-05-2008 23:56 |
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RE: Fiera di maggio |
lorenzo sciascia
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Provenienza: Toscana
Iscritto: 22.10.07 |
Scritto il 08-05-2008 17:23 |
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Abito da 32 anni in Toscana e quando arriva il periodo che si può stare la sera all'aperto è tutto un fiorire di Sagre, la gente mangia, balla, assiste ai dibattiti più o meno politici, assiste a qualche spettacolo comico o di varietà e si diverte. Qui l'argomento principale della Sagra se lo inventano, ci sono sagre del cinghiale in posti pianeggianti che non hanno mai visto quell'animale, o sagre dell'anguilla in paesini in mezzo ai boschi.
Ad Organizzare le Sagre sono Associazioni tipo "La Misericordia", o "La Pubblica Assistenza" o "L'Avis", che si finanziano anche con queste manifestazioni.
Tutto funziona benissimo, e sapete perchè?
La gente paga per quello che mangia, magari meno del dovuto, e questo fa già selezione.
Mi ricordo a Licata la Sagra del PESCE AZZURRO alla villa, o la Sagra del Tonno sulla banchina del Porto, fu un assalto all'arma bianca, sembrava di assistere ai giorni successivi allo sbarco degli americani quando si assaltavano i camion con i viveri.
Noi avremmo tanti prodotti nostralli su cui basarle, a Maggio sono già incominciati da 15 giorni i Cantalupo, ci sarebbe la ricotta o il primosale che a Primavera è buonissimo, niente da che rivedere con quella schifezza fatta con il latte delle buste d'agosto.
Si potrebbero coinvolgere quelli del Torrone e altri dolci, o fare la SAGRA DEI CARCIOFI ARROSTITI che i contadini non raccolgono perchè non gli conviene.
Ma a voler fare una lista si tirerebbero fuori tanti di quei prodotti e manufatti artigianali che qui si sognerebbero.
Abbiamo perso tradizioni come i cantastorie, i pupari che altri ci invidierebbero e noi invece abbiamo lasciato morire.
E' evidente che manca dalle nostre parti chi si prende la briga di organizzare tutto, dagli sponsor, agli spettacoli agli spazi da affittare agli espositori (potrebbe essere l'idea per una cooperativa), ma purtroppo si ritorna su quello che spesso viene fuori su ogni argomento trattato su questo forum, MANCA LA COSCIENZA CULTURALE E CIVILE.
Voi che scrivete su questo FORUM, dovete mettervi in testa che siete delle mosche bianche, come voi ce ne saranno altri mille che faranno le stesse considerazioni, magari in altri ambiti di discussione, ma la maggioranza è quella che l'altra sera si vedeva su MEDITERRANEOSAT.
Se a Licata la maggior parte delle bancarelle espone quello che espone e perchè i LIcatesi vogliono quello, vi siete mai chiesti perchè nonostante al mercato del GIOVEDI' ci sono sempre le stesse cose, la gente è sempre di più?
Bisognerebbe cominciare da queste cose, evitare i voli pindarici e togliersi le illusioni di un cambiamento radicale della classe politica Licatese, troppo come inizio.
Togliete di mano l'organizzazione di queste cose a chi ora le gestisce, magari con qualche manifestazione parallela, mi dispiace non essere a Licata per istituire un gruppo di lavoro su questo, ma se tramite questo mezzo posso darvi un contributo ben volentieri.
Non si può sempre e solo parlare, dove si può bisogna incominciare ad agire, senza aspettare che lo faccia qualcun'altro per noi. |
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